BEATI I MITI (Mt 5,5)
INTRODUZIONE
Miti. Stabiliscono relazioni con il prossimo improntate di mansuetudine e affabilità. Nell’AT, il mite è anche solo il «povero» (Sal 24,9; 34,3; 76,10; 147,6).
Eredità. Non si conquista con le proprie forze, ma si riceve in dono. Nel NT il verbo ha come oggetto la salvezza (il Regno, Mt 25,34; la vita eterna; Lc 18,8).
Terra. La terra è simbolo di vita, il luogo che garantisce a un essere umano di avere radici. La terra promessa (Gen 15,18) è immagine di una felicità stabile donata da Dio. In questo senso va compreso il passo di Sal 37,11, che ispira la beatitudine dei miti: ai poveri, a quanti pongono in Dio la loro fiducia, Dio promette la terra. Non violenti, i miti sono nella disposizione per accogliere da Dio il dono di una vita piena.
LETTURA DELLA PAROLA E COMMENTO: LA MITEZZA DI GESÙ (MT 11,25-29)
La mitezza dei piccoli. Gesù indica i piccoli come coloro che, emarginati e privi di ogni sicurezza, confidano unicamente in Dio. L’inutile sapienza del mondo. Ai piccoli Gesù contrappone i sapienti e gli intelligenti. In questo modo, Gesù attacca la sapienza che fa montare in superbia. Il giogo leggero di Gesù. Gesù si rivolge qui a quanti sono schiacciati dal peso di precetti e sterili osservanze. È questa la giustizia degli scribi e dei farisei, che dicono e non fanno, caricando la gente
di pesi. Il giogo di Gesù è dolce. Gesù mite e umile di cuore. Matteo è l’unico a parlarci della mitezza di Gesù. Egli entra a Gerusalemme (Mt 21,5) come un Messia differente da quello atteso che rivelerà la propria mitezza nella passione.
PRIMO GIRO DI CONDIVISIONE
un primo giro di ascolto i membri del gruppo sono invitati a raccontare quanto la Parola di Dio suscita nel loro cuore anche con l'aiuto delle seguenti domande:
1. In me regna la mitezza e l'umiltà o piuttosto l'orgoglio e la vanità?
2. Nella nostra comunità c’è corresponsabilità, abitudine a prendere insieme le decisioni oppure no?
SECONDO GIRO DI CONDIVISIONE
In un secondo giro i partecipanti sono inviati ad esprimere quanto risuona in loro di ciò che è stato detto dagli altri.
TERZO GIRO DI CONDIVISIONE
Infine, nel terzo giro, ci si domanda, in sintesi, cosa lo Spirito Santo sta dicendo a noi. Il risultato di quest'ultima domanda costituisce il frutto più prezioso di questo discernimento sinodale pertanto vi invitiamo a non eludere questo terzo passaggio.
PREGHIERE CONCLUSIVE
A chiusura dell'incontro è importante dare spazio ad una preghiera spontanea per ridonare al Signore i propositi, le richieste, le speranze relative a quanto emerso dalla condivisione e concludere con le seguenti parole:
1 Non irritarti a causa dei malvagi, non invidiare i malfattori.
2 Come l’erba presto appassiranno; come il verde del prato avvizziranno.
3 Confida nel Signore e fa’ il bene: abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.
4 Cerca la gioia nel Signore: esaudirà i desideri del tuo cuore.
8 Desisti dall’ira e deponi lo sdegno, non irritarti: non ne verrebbe che male;
9 perché i malvagi saranno eliminati, ma chi spera nel Signore avrà in eredità la terra.
10 Ancora un poco e il malvagio scompare: cerchi il suo posto, ma lui non c’è più.
11 I poveri invece avranno in eredità la terra e godranno di una grande pace.
34 Spera nel Signore e custodisci la sua via: egli t’innalzerà perché tu erediti la terra;
tu vedrai eliminati i malvagi (Sal 36, 1-11.34).
Francesco va, e ripara la mia casa (FF 1411)
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo, sono don Francesco, il nuovo parroco della parrocchia di San Tarcisio, sono passati pochi mesi da quando ho iniziato con l’aiuto di Dio questa nuova missione, nella quale ho potuto fare esperienza dell’accoglienza e dell’attenzione di Dio nelle persone incontrate nel servizio svolto in questi primi mesi.
Ogni tempo di Avvento e di Natale è sempre nuovo, ma questo ha portato a me e a voi tante novità nella vita parrocchiale di Quarto Miglio: la prima fra tutte il dono di un nuovo presbiterio, non solo con un nuovo parroco, ma con la grazia di un nuovo futuro viceparroco don Alessio che per adesso è Diacono, ma per Grazia di Dio sarà ordinato sacerdote nel maggio del prossimo anno; da poco si è aggiunto un altro aiuto per la vita pastorale della parrocchia con l’arrivo dall’India del sacerdote studente don Bosco, il cui nome già dice tutto e promette bene! Tra le tante novità con le quali il Signore ci ha visitato, ci visita e ci visiterà c’è il nuovo Diacono Permanente don Marco Campanelli, che ha risposto all’Ecco di Dio con il suo personale Eccomi! Il Signore Gesù viene e continua a visitarci nella presenza del sacerdote studente Don Giuseppe e del sacerdote ospite don Cristoforo, i quali continuano con i loro impegni di studio e ecclesiali delle proprie diocesi di appartenenza, a dare un valido supporto alla vita comunitaria parrocchiale.
La visita di Dio con il Natale del proprio Figlio Gesù, vuole toccare il nostro cuore, che è la prima casa che va custodita e riparata per accogliere nel miglior modo Dio che viene: proprio sull’esempio di San Francesco d’Assisi, che ricevette da Dio l’invito a riparare la Sua Casa, vogliamo prenderci cura della Casa che Dio ci ha donato, a partire dalla nostra vita personale e familiare affinché tutto questo si estenda ad una vita comunitaria parrocchiale. Infatti siamo partiti rimettendo al centro la preghiera, la nostra relazione con Dio, senza la quale non possiamo fare nulla e tutto quello che facciamo è nulla senza la relazione con Dio nella preghiera. Per rimettere al centro la preghiera dobbiamo ripensare la nostra vita, spostare quelle cose che consideriamo utili e indispensabili per fare spazio all’essenziale, a Colui che può dare senso e speranza a tutto ciò che viviamo nel bene e nel male nella nostra vita.
Nella vita di fede ogni volta che diciamo a noi stessi di non avere tempo, non stiamo trovando spazio per Gesù nella nostra vita, non perché la casa della nostra vita è piena, ma perché le cose sono sistemate male. Infatti per accogliere Gesù che viene è necessario riordinare la nostra vita alla Luce della Parola di Dio per capire cosa c’è da buttare e cosa da tenere rimettendole al giusto posto, in questo modo scopriamo non solo che c’è spazio per essere cristiani, ma che abbiamo sprecato tante occasioni per partecipare alla vita di fede!
La difficoltà più grande è capire cosa togliere, per non diventare accumulatori seriali umanamente e spiritualmente, e ridare il giusto posto alle cose e alle persone nella nostra vita. Per questo abbiamo bisogno della relazione con Dio, nell’ascolto della Sua Parola, in parrocchia e nelle nostre case, nei sacramenti in modo particolare nella Confessione per capire cosa togliere e ridare il giusto posto alle cose e alle persone nella nostra vita.
Non basta solo fare spazio o avere tempo, ma mettere al centro di questo spazio e del nostro tempo Gesù, Colui che viene per ridare senso a tutto ciò che viviamo e stiamo vivendo, Colui che non vuole essere solo un abitante tra i tanti della nostra vita, non vuole essere incastrato tra le tante cose che abbiamo da fare, ma vuole essere in tutto ciò che facciamo, perché Gesù non è un di più, ma è Colui per il quale noi siamo Figli di Dio!
Con queste parole voglio esortarti insieme ai sacerdoti della parrocchia a non vivere questo tempo come il solito Natale, ma a viverlo come se fosse unico, senza doverne aspettare un altro, vivendolo non come un precetto da assolvere, ma come un’occasione per testimoniare il nostro essere cristiani! Voglio chiedervi di donare questi auguri di Natale non solo ai vicini, ma soprattutto a chi non sentite da tanto tempo, a chi non è nei vostri pensieri, a chi aspetta una vostra chiamata, a chi è lontano dalla vostra vita per diverse circostanze, perché gli auguri di Natale che ci scambiamo non rimangano a noi, ma siano l’opportunità per arrivare a qualcun altro permettendo a Gesù che viene, di accorciare a piccoli passi quelle distanze che la vita ha creato nel nostro cuore e nelle nostre relazioni umane e spirituali.
Auguri di Buon Natale dai vostri sacerdoti don Francesco, don Giuseppe, don Cristoforo e don Bosco, dal diacono don Alessio e dal diacono permanente don Marco.
Roma 25 dicembre 2021
Dal 5 dicembre inizia il mercatino di beneficenza della Parrocchia di S.Tarcisio. Tutti i giorni dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 18:30 potrete trovare tante cose a poco prezzo. Se vuoi donare qualcosa, si accettano oggetto e giocattoli usati in ottime condizioni e puliti. Il ricavato sarà devoluto per le opere parrocchiali.
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