Camminiamo insieme al Sinodo dei Vescovi: la terza Beatitudine

di Arianna Botticelli

BEATI I MITI (Mt 5,5)

INTRODUZIONE

Miti. Stabiliscono relazioni con il prossimo improntate di mansuetudine e affabilità. Nell’AT, il mite è anche solo il «povero» (Sal 24,9; 34,3; 76,10; 147,6).

Eredità. Non si conquista con le proprie forze, ma si riceve in dono. Nel NT il verbo ha come oggetto la salvezza (il Regno, Mt 25,34; la vita eterna; Lc 18,8).

Terra. La terra è simbolo di vita, il luogo che garantisce a un essere umano di avere radici. La terra promessa (Gen 15,18) è immagine di una felicità stabile donata da Dio. In questo senso va compreso il passo di Sal 37,11, che ispira la beatitudine dei miti: ai poveri, a quanti pongono in Dio la loro fiducia, Dio promette la terra. Non violenti, i miti sono nella disposizione per accogliere da Dio il dono di una vita piena.

LETTURA DELLA PAROLA E COMMENTO: LA MITEZZA DI GESÙ (MT 11,25-29)

La mitezza dei piccoli. Gesù indica i piccoli come coloro che, emarginati e privi di ogni sicurezza, confidano unicamente in Dio. L’inutile sapienza del mondo. Ai piccoli Gesù contrappone i sapienti e gli intelligenti. In questo modo, Gesù attacca la sapienza che fa montare in superbia. Il giogo leggero di Gesù. Gesù si rivolge qui a quanti sono schiacciati dal peso di precetti e sterili osservanze. È questa la giustizia degli scribi e dei farisei, che dicono e non fanno, caricando la gente

di pesi. Il giogo di Gesù è dolce. Gesù mite e umile di cuore. Matteo è l’unico a parlarci della mitezza di Gesù. Egli entra a Gerusalemme (Mt 21,5) come un Messia differente da quello atteso che rivelerà la propria mitezza nella passione.

PRIMO GIRO DI CONDIVISIONE

un primo giro di ascolto i membri del gruppo sono invitati a raccontare quanto la Parola di Dio suscita nel loro cuore anche con l'aiuto delle seguenti domande:

1. In me regna la mitezza e l'umiltà o piuttosto l'orgoglio e la vanità?

2. Nella nostra comunità c’è corresponsabilità, abitudine a prendere insieme le decisioni oppure no?

SECONDO GIRO DI CONDIVISIONE

In un secondo giro i partecipanti sono inviati ad esprimere quanto risuona in loro di ciò che è stato detto dagli altri.

TERZO GIRO DI CONDIVISIONE

Infine, nel terzo giro, ci si domanda, in sintesi, cosa lo Spirito Santo sta dicendo a noi. Il risultato di quest'ultima domanda costituisce il frutto più prezioso di questo discernimento sinodale pertanto vi invitiamo a non eludere questo terzo passaggio. 

PREGHIERE CONCLUSIVE

A chiusura dell'incontro è importante dare spazio ad una preghiera spontanea per ridonare al Signore i propositi, le richieste, le speranze relative a quanto emerso dalla condivisione e concludere con le seguenti parole:

1 Non irritarti a causa dei malvagi, non invidiare i malfattori.

2 Come l’erba presto appassiranno; come il verde del prato avvizziranno.

3 Confida nel Signore e fa’ il bene: abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.

4 Cerca la gioia nel Signore: esaudirà i desideri del tuo cuore.

8 Desisti dall’ira e deponi lo sdegno, non irritarti: non ne verrebbe che male;

9 perché i malvagi saranno eliminati, ma chi spera nel Signore avrà in eredità la terra.

10 Ancora un poco e il malvagio scompare: cerchi il suo posto, ma lui non c’è più.

11 I poveri invece avranno in eredità la terra e godranno di una grande pace.

34 Spera nel Signore e custodisci la sua via: egli t’innalzerà perché tu erediti la terra;

tu vedrai eliminati i malvagi (Sal 36, 1-11.34).

Le riflessioni alle domande della scheda
possono essere inviate alla mail
santarcisioivmiglio@gmail.com oppure
santarcisio@diocesidiroma.it

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