Storia di San Tarcisio

Nel giorno della solennità dell'Assunzione della Beata Vergine Maria, la Chiesa ricorda Tarcisio (o Tarsicio). Subì il martirio da adolescente mentre portava l'Eucarestia ai cristiani in carcere. Scoperto, strinse al petto il Corpo di Gesù, per non farlo cadere in mani profane, ma venne ucciso. Il Martirologio romano ne fissa la morte il 15 agosto del 257 d.C. Il corpo venne sepolto insieme a Papa Stefano sulla via Appia. Nel 767 Papa Paolo I fece traslare le spoglie nella basilica di San Silvestro in Capite insieme ad altri martiri.

San Tarcisio acquistò di nuovo fama nell'Ottocento, in seguito alla pubblicazione del romanzo «Fabiola» del cardinale Wiseman, interessato alla figura del coraggioso e giovane santo. In molte chiese di Roma è possibile trovare quadri, statue, pale d'altare che lo raffigurano. 

Patronato: Chierichetti, Aspiranti minori Gioventù Italiana Azione Cattolica

Etimologia: Tarcisio = proveniente da Tarso (città della Cilicia)

Emblema: Palma

Martirologio Romano: A Roma nel cimitero di Callisto sulla via Appia, commemorazione di san Tarcisio, martire: per difendere la santissima Eucaristia di Cristo che una folla inferocita di pagani tentava di profanare, preferì essere lapidato a morte piuttosto che lasciare le sacre specie ai cani.

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