SCHEDA-BIBLICA-QUINTA-BEATITUDINE

È possibile rispondere alle domande della scheda biblica, inviando un'email alla parrocchia: santarcisio@diocesidiroma.it

BEATI COLORO CHE HANNO FAME E SETE (Mt 5,6)

INTRODUZIONE

Beato chi ha fame e sete: come può essere beato chi si trova in una condizione di così grave necessità? Giustizia. Legata alla Parola di Dio (cf. Dt 4,8; Rm 7,12) e si manifesta con dei comportamenti concreti (Mt 6,1): il giusto è colui che compie la volontà di Dio e i suoi comandamenti. Gesù «adempie ogni giustizia» nel battesimo al Giordano (Mt 3,15), mostrando che amerà gli uomini sino al dono totale di sé. La fame e la sete di giustizia si traducono, quindi, in una profonda aspirazione alla santità e alla comunione con Dio. Saranno saziati. Chi brama la giustizia divina può davvero saziarsi (Sal 42,3; Am 8,11), gustando la straordinaria bontà di Dio (Sal 34,9) e la dolcezza del suo amore.

LETTURA DELLA PAROLA E COMMENTO: LA SAMARITANA (GV 4,4-42)

Gesù decide di passare per la Samaria perché sente che «è necessario» (Gv 4,4) non teme di
rompere uno schema per il bene della persona che si trova davanti a lui. Chiedendole da bere, Gesù non intende togliere nulla alla donna (4,10); il Maestro non vuole sacrifici impossibili, ma desidera donarci tutto! «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete» (4,13), ogni realtà materiale è limitata, mentre la sete umana è un desiderio incolmabile destinato a rimanere deluso. L’acqua viva che offre il Signore, invece, immagine della sapienza e dello Spirito Santo, soddisfa pienamente il desiderio. Chi la beve non deve più cercare la propria soddisfazione, ma diventa fonte di bene per altri (4,14), come la samaritana che, dimenticando il motivo che l’ha spinta ad andare al pozzo, lascia la brocca per raccontare ai samaritani ciò che le è successo (4,28-29).

PRIMO GIRO DI CONDIVISIONE

In un primo giro di ascolto i membri del gruppo sono invitati a raccontare quanto la Parola di
Dio suscita nel loro cuore anche con l'aiuto delle seguenti domande:
1. Tendo a farmi giustizia da solo o confido nella giustizia di Dio?
2. La mia comunità ed io sentiamo fame e sete di giustizia?

SECONDO GIRO DI CONDIVISIONE

In un secondo giro i partecipanti sono inviati ad esprimere quanto risuona in loro di ciò che è stato detto dagli altri.

TERZO GIRO DI CONDIVISIONE

Infine, nel terzo giro, ci si domanda, in sintesi, cosa lo Spirito Santo sta dicendo a noi. Il risultato di quest'ultima domanda, che il moderatore dovrà riferire all'Equipe parrocchiale, costituisce il frutto più prezioso di questo discernimento sinodale pertanto si invitano i gruppi a non eludere questo terzo passaggio.

PREGHIERE CONCLUSIVE

A chiusura dell'incontro è importante dare spazio ad una preghiera spontanea per ridonare al
Signore i propositi, le richieste, le speranze relative a quanto emerso dalla condivisione e concludere con le seguenti parole:

O Dio, tu sei il mio Dio, dall’aurora io ti cerco, ha sete di te l’anima mia, 

desidera te la mia carne, in terra arida, assetata, senz’acqua.
Così nel santuario ti ho contemplato, guardando la tua potenza e la tua gloria.
Poiché il tuo amore vale più della vita, le mie labbra canteranno la tua lode.
Così ti benedirò per tutta la vita: nel tuo nome alzerò le mie mani. 

Come saziato dai cibi migliori, con labbra gioiose ti loderà la mia bocca 

(Sal 62,1-6)

Le riflessioni alle domande della scheda possono essere inviate alla mail santarcisioivmiglio@gmail.com

BEATI I MITI (Mt 5,5)

INTRODUZIONE

Miti. Stabiliscono relazioni con il prossimo improntate di mansuetudine e affabilità. Nell’AT, il mite è anche solo il «povero» (Sal 24,9; 34,3; 76,10; 147,6).

Eredità. Non si conquista con le proprie forze, ma si riceve in dono. Nel NT il verbo ha come oggetto la salvezza (il Regno, Mt 25,34; la vita eterna; Lc 18,8).

Terra. La terra è simbolo di vita, il luogo che garantisce a un essere umano di avere radici. La terra promessa (Gen 15,18) è immagine di una felicità stabile donata da Dio. In questo senso va compreso il passo di Sal 37,11, che ispira la beatitudine dei miti: ai poveri, a quanti pongono in Dio la loro fiducia, Dio promette la terra. Non violenti, i miti sono nella disposizione per accogliere da Dio il dono di una vita piena.

LETTURA DELLA PAROLA E COMMENTO: LA MITEZZA DI GESÙ (MT 11,25-29)

La mitezza dei piccoli. Gesù indica i piccoli come coloro che, emarginati e privi di ogni sicurezza, confidano unicamente in Dio. L’inutile sapienza del mondo. Ai piccoli Gesù contrappone i sapienti e gli intelligenti. In questo modo, Gesù attacca la sapienza che fa montare in superbia. Il giogo leggero di Gesù. Gesù si rivolge qui a quanti sono schiacciati dal peso di precetti e sterili osservanze. È questa la giustizia degli scribi e dei farisei, che dicono e non fanno, caricando la gente

di pesi. Il giogo di Gesù è dolce. Gesù mite e umile di cuore. Matteo è l’unico a parlarci della mitezza di Gesù. Egli entra a Gerusalemme (Mt 21,5) come un Messia differente da quello atteso che rivelerà la propria mitezza nella passione.

PRIMO GIRO DI CONDIVISIONE

un primo giro di ascolto i membri del gruppo sono invitati a raccontare quanto la Parola di Dio suscita nel loro cuore anche con l'aiuto delle seguenti domande:

1. In me regna la mitezza e l'umiltà o piuttosto l'orgoglio e la vanità?

2. Nella nostra comunità c’è corresponsabilità, abitudine a prendere insieme le decisioni oppure no?

SECONDO GIRO DI CONDIVISIONE

In un secondo giro i partecipanti sono inviati ad esprimere quanto risuona in loro di ciò che è stato detto dagli altri.

TERZO GIRO DI CONDIVISIONE

Infine, nel terzo giro, ci si domanda, in sintesi, cosa lo Spirito Santo sta dicendo a noi. Il risultato di quest'ultima domanda costituisce il frutto più prezioso di questo discernimento sinodale pertanto vi invitiamo a non eludere questo terzo passaggio. 

PREGHIERE CONCLUSIVE

A chiusura dell'incontro è importante dare spazio ad una preghiera spontanea per ridonare al Signore i propositi, le richieste, le speranze relative a quanto emerso dalla condivisione e concludere con le seguenti parole:

1 Non irritarti a causa dei malvagi, non invidiare i malfattori.

2 Come l’erba presto appassiranno; come il verde del prato avvizziranno.

3 Confida nel Signore e fa’ il bene: abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.

4 Cerca la gioia nel Signore: esaudirà i desideri del tuo cuore.

8 Desisti dall’ira e deponi lo sdegno, non irritarti: non ne verrebbe che male;

9 perché i malvagi saranno eliminati, ma chi spera nel Signore avrà in eredità la terra.

10 Ancora un poco e il malvagio scompare: cerchi il suo posto, ma lui non c’è più.

11 I poveri invece avranno in eredità la terra e godranno di una grande pace.

34 Spera nel Signore e custodisci la sua via: egli t’innalzerà perché tu erediti la terra;

tu vedrai eliminati i malvagi (Sal 36, 1-11.34).

Le riflessioni alle domande della scheda
possono essere inviate alla mail
santarcisioivmiglio@gmail.com oppure
santarcisio@diocesidiroma.it

Prima-catechesi-sulle-beatitudini

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram